L'acne è una condizione molto comune, auto limitata, multifattoriale, caratterizzata da uno o più dei seguenti: aumento della produzione di sebo, cheratinizzazione anormale dell'epitelio del follicolo sebaceo, infiammazione e proliferazione del Propionibacterium acnes.

In entrambi i sessi, le lesioni tendono a presentarsi ed aumentare durante l’adolescenza anche se, nelle ragazze, possono precedere di circa un anno la prima mestruazione. La prevalenza diminuisce progressivamente durante la vita adulta.

Circa il 20% dei neonati durante le due prime settimane di vita presenta una forma di pustolosi cefalica o acne prenatale. Questa è una condizione autolimitata che guarisce spontaneamente prima dei 3 mesi e, generalmente, non lascia segni.
L'acne post menopausico si presenta prevalentemente in donne di pelle bruna con pelle oleosa. Le lesioni si manifestano nel 1/3 inferiore del volto.

Il trattamento dell’acne dipende dall'età del paziente e da altri fattori quali tipo, quantità e localizzazione delle lesioni. Nei pazienti di sesso femminile se ci fossero evidenze di androgenismo (alterazioni mestruali e/o peli superflui) bisognerebbe considerare e valutare la presenza di endocrinopatie.

L’approccio terapeutico deve essere mirato a prevenire l’apparizione di cicatrici dovute a lesioni trattate in un modo inadeguato o tardivo e a minimizzare le difficoltà psicologiche che si manifestano come diminuzione dell'autostima e diverse difficoltà nella relazione con gli altri.

Esistono trattamenti efficaci che, personalizzando gli schemi terapeutici, sono praticamente privi di rischi ed effetti indesiderati, risolvono notevolmente l’acne, evitano l'ulteriore formazione di cicatrici e incidono notevolmente nel miglioramento dell'aspetto psicologico del paziente.